Una mostra piccola ma preziosa, quella che la National Gallery di Londra dedica a Jean-Francois Millet, il grande ispiratore del Van Gogh degli inizi, colui che per primo seppe raccontare la vita dei contadini senza indulgere a toni patetici o compassionevoli, ma restituendo loro, attraverso la delicatezza delle sue pennellate, un decoro e una dignità assenti nelle precedenti rappresentazioni.

Non a caso, la mostra insiste sin dal titolo sullo speciale legame che unisce i contadini alla terra, quale emerge chiaramente nel più importante dei quadri esposti, L’Angelus, dove la recita di una preghiera acquista una solennità tutta speciale anche in virtù del luogo in cui avviene, non una chiesa ma il campo dei due protagonisti. La luce quasi eterea che illumina la coppia conferisce una commovente sacralità al loro lavoro, resa ancora più potente dalla resa monumentale dei due contadini, ulteriormente accentuata da una prospettiva dal basso.
La mostra verrà presentata dal curatore il prossimo 19 settembre (e ci saremo) e resterà aperta, con ingresso gratuito, fino al prossimo 19 ottobre.