WEBINARTE

CHI SIAMO

Quello che segue è il compendio di tutto quello che dovreste sapere (e non avete mai osato chiedere) su WebinARTE, dalle origini ai giorni nostri. I vecchi soci, molti dei quali  possono dire “io c’ero!”, conoscono già ogni risvolto, i nuovi lo apprenderanno forse per la prima volta e tutti insieme scopriremo poi che cos’altro succederà, con il prossimo anno.
 
Tuttavia, ogni tanto è utile fermarsi a ricapitolare, quanto meno per sommi capi, il chi-cosa-come- quando e perché di WebinARTE e spero di averlo riassunto con sufficiente esaustività nei paragrafi che seguono: se però, alla fine, i sopravvissuti 🙂 avessero ancora qualche domanda da farmi, per chiarire altri dubbi, sono a completa disposizione per tutti.

CHI SONO?

O meglio: chi NON sono, visto che, a dispetto di quello che si potrebbe pensare,  NON sono una Storica dell’Arte.
 
Lo dico con rammarico, ancora oggi, ricordando la frustrazione e la desolazione dei miei anni del liceo, quando a farmi sentire stupida erano il libro della materia che, in teoria, amavo di più, e il professore che la insegnava. Quel 5 in pagella, all’ammissione alla Maturità, aveva risuonato come un De Profundis alle mie orecchie, al momento della scelta dell’Università quando tutto sembrava ancora realizzabile- ma Storia dell’Arte, proprio no.
 
Però, un po’ perché per carattere, prima di gettare la spugna, provo tutti i colpi e un po’ perché la vita con me è stata generosa di opportunità, ho provato a studiare Arte da altri punti di vista:  partendo dall’archeologia (sono laureata in Lettere classiche) e dalla Teologia (ho un Baccalaureato), specializzandomi  in Antropologia (dalla tesi di laurea in poi), proseguendo infine, negli anni dell’insegnamento, con tutti gli excursus che la mia materia (Lettere) poteva  permettere.
 
E così mi son ritrovata con una specializzazione sul campo che funzionava alla perfezione quando si trattava di avvicinare le persone alla materia. Erano in tanti a contattarmi, perché parlassi di arte nel solo modo in cui ero capace – istituzioni, riviste, associazioni- tanto che, poco alla volta, questi incontri si erano trasformati in un appuntamento fisso, accanto agli impegni del lavoro vero.
 
Neanche a dirlo, queste opportunità hanno dato un nuovo impulso alle altre grandi passioni della mia vita, leggere e viaggiare: accanto al manuale del liceo (che resta sempre la sfida da superare, mannaggia al mio neurone) si sono affastellate centinaia di libri sull’argomento che mi hanno seguita in tutti i traslochi in giro per il mondo (per la gioia di chi li ha dovuti camallare, smoccolamenti da camallo inclusi). E i viaggi hanno finito per ispirarsi all’arte, trasformandosi sempre in meravigliose scoperte.
 
Tutto avrei immaginato, fuorché di mutare una passione in una professione e di farlo alla vigilia dei miei 60 anni. Meno che mai che fossero i social – altro strumento ostico, al limite dell’ostile- a diventare artefici di questa ennesima svolta: ma, come vi dicevo, la vita è sempre stata generosa di opportunità, con me e il mio sport preferito resta ancora quello di cercare di afferrarle.
almeno finché dura.