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Il cavaliere che ride

Mi gioco subito l’ asso, perché questo è uno dei ritratti che più amo e che da solo varrebbe la visita alla Wallace Collection (E INVECE 😂), il Cavaliere che Ride, di Frans Hals. La Storia mi ha fatto sentire meno sola, visto che su quest’ opera venne aperta una delle aste più folli di ogni tempo, così appassionante da finire sui giornali, complice anche il fatto che, all’ epoca (1865), Hals non se lo filava quasi più nessuno. La notizia dell’ acquisto del quadro alla cifra folle di 51.000 franchi, otto volte la stima, fece il giro del mondo e con questa la popolarità dell’ opera che si vide anche attribuire il titolo con cui oggi la conosciamo, The Laughing Cavalier (scritto cosi, tranquilli che controllo ogni volta🙂). Va da sé che, a guardare bene, il personaggio ritratto non solo non sia un Cavaliere, ma neppure rida: tuttavia, intitolarlo “O’ Guascone” pareva brutto e da allora questo è l’ appellativo con cui ci si riferisce a uno dei ritratti più affascinanti della Storia dell’ Arte, tanto affascinante che passo subito a raccontarvelo nelle Storie.
(I soci di WebinARTE sanno tutto a memoria anzi: credo siano i più grandi esperti di Haks, fra i non esperti. Li ammorbo dalle origini, li ho portati alla mostra alla National due anni fa – e che mostra! Che mostra!, hanno registrazioni, clip, audio guide, tutto. Per cui chiedo scusa per questo ennesimo forzato ripasso. Ma questo profilo è per tutti- e non sia mai che la meraviglia dei ritratti di Hals riesca a conquistare qualcun altro!)